Facciamoci i fatti loro
Questa pillola è stata presentata in occasione dell’evento Nave della Legalità 2013 e proiettata sulle navi (da Napoli e da Civitavecchia) dirette a Palermo per la commemorazione delle vittime di mafia.
Stiamo perdendo l’abitudine di osservare ed ancor più di concentrarci su quanto guardiamo.
Tutti noi ci limitiamo a vedere senza guardare, oppure a guardare senza vedere, per niente aiutati dai nuovi media che moltiplicano quantità e frequenza degli stimoli e delle notizie che ci colpiscono.
Vedere è l’azione di percepire con gli occhi e di distinguere una cosa rispetto ad un’altra. Guardare invece vuol dire dirigere volutamente lo sguardo per riuscire a vedere qualcosa che ci interessa, e magari iniziare a comprenderla.
Ma quante volte vediamo cose o persone, senza riuscire a descriverle con sufficiente precisione perché in realtà non le abbiamo osservate? Abbiamo visto senza guardare.
E quante volte invece ci concentriamo fortemente su una cosa o una persona, senza però riuscire a percepirla, distratti da altri stimoli e pensieri che ci affollano la mente?
E quante volte ci viene comodo chiudere gli occhi per evitare di vedere e guardare quello che non ci piace?
Se non percepiamo e non guardiamo la mafia, stiamo decidendo di chiudere gli occhi di fronte a un’onda mortale che negli ultimi decenni ha cambiato forma e aspetto: il nemico che storicamente inquinava casa nostra e che ha invaso altre nazioni e continenti, è stato affiancato da altri pericolosi nemici provenienti dall’Africa (Nigeria e Maghreb) come dall’Asia (Cina), dall’America Latina (Colombia e Messico) come dall’Europa dell’Est (Albania, URSS, Romania e Bulgaria).
Il mafioso di oggi è globalizzato, multietnico e multi specialistico, prima si vestiva da mafioso, oggi si nasconde – in giacca e cravatta – dietro investimenti pubblici ed affari miliardari. La mafia oggi è forse meno visibile, ma tanto radicata e forte da negare il nostro presente ed oscurare il nostro futuro.
Ricominciare a vedere e guardare contemporaneamente, come facevamo istintivamente da bambini, forse ci consentirebbe di capire meglio noi stessi e le storture che ci circondano, e di iniziare ad impicciarci dei fatti dei mafiosi.
Le mafie cambiano aspetto e si nascondono proprio per appestare le nostre vite senza farsi vedere, ma noi apriamo gli occhi, cerchiamole, vediamole, guardiamole e capiamole…
Facciamoci i fatti loro!
Download
Crediti
Questa pillola è stata realizzata grazie all’impegno del tutto volontario e gratuito dei professionisti e degli alunni qui sotto specificati. Grazie a tutti!
Una produzione:
- ISIS Europa – Pomigliano d’Arco – www.isiseuropa.gov.it
- MIUR – Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione
Testo a cura di:
- Prof. Roberto Castaldo
- Maria De Simone
- Angela Sito
Si ringrazia per il supporto la prof. ssa Maria De Falco
Voce narrante
Giulio Base
Bibliografia
Il testo si ispira liberamente alla prefazione del libro “Mafie – La criminalità straniera alla conquista dell’Italia” di Giovanni Conzo e Giuseppe Crimaldi, a cura dei ministri Annamaria Cancellieri e Paola Severino
Licenza Creative Commons
Quest’ opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Italia
About Prof. Roberto Castaldo
Classe 1964, dalla metà degli anni ’80 sono a stretto contatto con tutto quanto fa innovazione, anche se mi sono sempre istintivamente posto in maniera guardinga ed accorta rispetto a tutte le novità tecnologiche, grandi o piccole che fossero. E’ da oltre 25 anni che la mia professione – insegnante nelle Scuole Pubbliche e consulente presso aziende private – mi porta al continuo confronto con le persone e con le loro idee, e mi arricchisce giorno dopo giorno con opinioni, punti di vista e modi di fare diversi dal mio.
Trackbacks/Pingbacks